[Press reviews] [Rassegne]

Press reviews dealing with political events that made the headlines across Europe.

Rassegne stampa legate a eventi politici che hanno ricoperto le prime pagine dei principali media europei.

La Brexit è servita, le reazioni della stampa britannica e internazionale

Le elezioni politiche britanniche del 12 dicembre 2019 hanno visto la sconfitta del Labour (Partito laburista) e dei Libdem (Partito liberaldemocratico). La leader di quest’ultima formazione, Jo Swinson, si è dimessa, mentre Jeremy Corbyn ha annunciato che non guiderà il Partito alle prossime tornate elettorali. Trainati dallo slogan di Boris Johnson, “Get Brexit done”, i tory vincono in maniera lampante, sia in Inghilterra sia in Galles. In Scozia vince a man bassa il partito nazionalista (Snp)

Le elezioni commentate dalla stampa europea

Dal 23 al 26 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. A livello continentale, il tasso di partecipazione elettorale ha superato il 50 per cento, un valore in crescita rispetto al 2014 e, soprattutto, il più alto da vent’anni a questa parte. Ci sono stati però importanti differenze a livello nazionale. In alcuni paesi – come Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Germania, Malta e Spagna – la partecipazione ha superato il 60 per cento. In altri – come Croazia, Repubblica

L’ennesimo stallo sulla Brexit visto dalla stampa europea

Il 29 gennaio il parlamento britannico ha bocciato un emendamento che avrebbe rimandato la scadenza della Brexit prevista per il 29 marzo e che avrebbe sgomberato il campo dall’ipotesi di un’uscita senza accordo. Inoltre, la premier May ha ottenuto il consenso dei conservatori sulla proposta di tornare a Bruxelles per rinegoziare l’accordo di uscita concluso lo scorso novembre con l’Ue e, in particolare, il backstop irlandese.

Capire il voto ungherese e la vittoria di Orban: l’Occidente è vittima dei suoi stessi pregiudizi

Intanto, un’altra testata di riferimento di Bruxelles, Politico.eu ha pubblicato un editoriale in cui David Dorosz delinea cinque lezioni da trarre dall’elezione di Orban: le campagne anti- immigrazioni sono estremamente efficaci; il controllo dei mass-media rimane un elemento fondamentale per indirizzare l’agenda elettorale; esiste, di fatto, una rottura radicale tra interessi delle comunità rurali e le élite metropolitane; le connessioni con il potere di Mosca contano ancora.